Vieni a conoscere gli abitanti del Villaggio!

Sciamano_The_Village

La curiosità attorno a The Village cresce e ci è venuta voglia di far conoscere meglio gli abitanti del nostro villaggio. Per questo, alla fine dell’estate, abbiamo deciso di fare un viaggio di esplorazione e conoscenza delle Carte di The Village, dedicando per 15 settimane (tante quante sono le Carte) ogni settimana a una Figura del mazzo, mostrandone caratteristiche e potenzialità, ma anche punti deboli e lati ombra.

Una maratona in 30 post ospitata su DOFVILLE, il blog di DOF e sulla pagina Facebook di The Village, in cui sono emerse le diverse sfaccettature delle figure, grazie ad esempi provenienti dal cinema, dalla musica, dalla letteratura, dall’arte e da altri campi.

Di seguito, i LINK a tutti i post pubblicati: BUONA LETTURA!

LO SCIAMANO

Visione sistemica, capacità di cogliere la complessità dell’insieme e di vedere oltre il reale e il presente. Vedere cosa? Banalmente, quello che non c’è: situazioni, rapporti, mondi. (PUNTATA 1, PUNTATA 2, PUNTATA 3, PUNTATA 4)

IL CUSTODE DEL FUOCO

Il dono come valore, l’attenzione senza contropartita, la gratuità del gesto a favore dell’altro. Il cuore di ogni comunità. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

L’AGRICOLTORE

Tempismo, pazienza, preparazione e cura. Prendersi cura della pianta costruendole attorno il contesto adatto che la aiuti a crescere bene. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL MERCANTE-ESPLORATORE

Uscire dai confini protettivi e rassicuranti del villaggio non è mai facile. Ci vogliono coraggio, curiosità e spirito d’avventura. (PUNTATA 1, PUNTATA 2, PUNTATA 3)

IL TESSITORE

Saper costruire reti di relazione, lavorare sulla coesione e la connessione all’interno dei gruppi di lavoro, trovare equilibri complessi nelle situazioni più difficili. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL CUOCO

Una profonda comprensione delle potenzialità degli ingredienti e un lavoro sapiente per favorirne la massima espressione. Saper mescolare i sapori, i profumi, i colori di ciascuno in un equilibrio di crescita. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL GUERRIERO

Quando è lunedì mattina, quando portiamo avanti un progetto complesso, quando siamo appena a metà giornata e l’agenda è ancora piena, quando siamo stanchi e c’è quella cosa importante che non può aspettare: sfide piccole e grandi che vanno affrontate con coraggio. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL COSTRUTTORE

Facilita lo sviluppo delle potenzialità delle persone e delle situazioni, costruendo occasioni e spazi che permettano una libera circolazione delle relazioni, delle idee e delle risorse. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL NARRATORE

Veicolo di storie, creatore di significati condivisi, affabulatore. Un grande potere da cui deriva una grande responsabilità. Che sia nelle mani di un giornalista, uno storyteller aziendale o un community manager. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL CAPO DEL VILLAGGIO

Ascolto, attenzione, equilibrio, capacità di scegliere sulla base delle priorità e coraggio nel comunicare in modo trasparente i criteri di questa scelta: un mix difficile, che solo in pochi sanno ottenere. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL FABBRO

Attenzione ai processi tecnici, vicinanza con la dimensione fisica e tangibile dei progetti, precisione e attenzione per i dettagli. I maker di oggi hanno radici antiche. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL LEGISLATORE

Una curiosità congenita, il desiderio di saperne di più sui fatti, sulle persone e sul mondo, spirito critico e attenzione alle regole. (PUNTATA 1, PUNTATA 2)

IL FOLLE

Il contatto con la gioia anarchica della creazione, con la meraviglia del caso e con l’assoluta bellezza dei gesti e delle parole. (PUNTATA UNICA)

IL CACCIATORE

Analisi del contesto, capacità strategica e di adattamento, precisione nell’agire cono le doti che fanno del Cacciatore il vero problem solver di ogni situazione. (PUNTATA UNICA)

L’EROE-TRADITORE

Il jolly che non può mancare in un mazzo che si rispetti. L’elemento che scombina la partita, facendo prendere alle cose una direzione inaspettata. È l’Eroe-Traditore, ma in fondo siamo tutti noi. (PUNTATA UNICA)

 

 

 

THE VILLAGE – Arte Gioco e Formazione #01

2011_11_26 Arte Gioco e Formazione #01

Uno degli obiettivi fondamentali del progetto The Village è la realizzazione di eventi che coinvolgano le comunità sociali e le organizzazioni in performance collettive di narrazione, gioco, formazione e arte contemporanea.

In questo caso il villaggio viene letteralmente costruito insieme ai partner e agli ospiti del progetto in modo da ospitare la comunità di riferimento in un luogo simbolicamente significativo per il contesto territoriale.

Gli ambienti vengono progettati e ideati per ospitare le varie aree tra cui: i laboratori didattici e di gioco, le installazioni artistiche dei collettivi che partecipano al progetto e la piazza principale del villaggio in cui si svolge la performance di narrazione.

Questo è il resoconto in video della performance di lancio del progetto realizzata a Trieste il 26 novembre 2011 presso il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima.
Dof e Itaca, attraverso una rete di partnership in costante crescita, si pongono l’obiettivo di portare The Village in molte altre città nei prossimi anni.

Intervista a Federica Manzon

Intervista a Federica Manzon

Federica Manzon, giovane scrittrice finalista del premio Campiello, ha scelto di giocare, nell’evento del 26 novembre, la carta del Mercante-Esploratore e, con grande generosità, ha portato nel villaggio un racconto originale che ha colpito molto il pubblico.

Nell’intervista, ha spiegato il motivo per cui ha scelto proprio questa carta. Ogni volta che scrivi – ci ha detto – fai il viaggio del Mercante: “La cosa forse più bella dello scrivere non è tanto l’oggetto libro che hai alla fine, ma è quanto l’idea di scrivere un libro ti spinge a esplorare qualcosa che non conosci, che non sai”.
Ecco emergere quindi questa figura di scrittore che è come un esploratore di mondi, alla ricerca costante di sguardi nuovi sulle cose e sulle persone. Un esploratore, però, che non si perde nel suo viaggio di scoperta, ma che si ricorda di far ritorno al villaggio per condividere con gli altri abitanti quello che trovato: “L’importanza delle storie è proprio quella di portare una parte che non conosci, quel fuori che c’è al di fuori del villaggio e che il villaggio non può conoscere”.

Intervista a Maria Sole Mansutti

Intervista a Maria Sole Mansutti

Il 26 novembre, l’attrice Maria Sole Mansutti ha “spiazzato” il pubblico in sala interpretando per un momento una giovane donna che è stata rinchiusa per anni e con dolore nel manicomio di S. Giovanni di Trieste. La carta che ha scelto di interpretare è quella del Folle, di cui dice di aver apprezzato soprattutto due cose. La prima è “la qualità del folle nel sembrare quello che è e dire quello che pensa”. Un folle, quindi, che irrompe nel villaggio e scombina le carte. “Getta la maschera” comunicando ciò che è senza filtri e, nel farlo, scopre le maschere degli altri abitanti, che in lui si rispecchiano e si interrogano su chi sono loro.

E poi, continua Maria Sole, il folle ha un’altra grande fortuna, che è quella di essere una persona che, a differenza delle altre, continua ad avere un canale di comunicazione fra mente e corpo che rimane sempre aperto, anche se fa fatica a gestirlo. Qualità che, in realtà, potrebbe essere l’unica via possibile per trovare un equilibrio, come sanno bene gli attori, che proprio sul recupero di questa questa comunicazione lavorano.

Intervista a Mike Sponza

Intervista a Mike Sponza

Non poteva che essere la musica protagonista della partecipazione di Mike Sponza al “sabato del villaggio” del 26 novembre scorso. Musicista, bluesman e attivo animatore di network musicali, Sponza ha scelto di giocarsi la carta dell’Agricoltore perché ritiene, come spiega nell’intervista, che occorra “avvicinarsi, nei processi di crescita personale, a quella che può essere un’esperienza del mondo dell’agricoltore, cioè non avere fretta, seminare le cose giuste al momento giusto”. Questo, continua, è strettamente legato al tema delle competenze perché “in un mondo in cui c’è molta tuttologia, in realtà bisogna andare a cercare il particolare, dove ognuno di noi sviluppa 1, 2, 3, una serie di competenze e non si inventa le cose all’ultimo momento”.

Alla domanda su cosa potrebbe consigliare il Mike Sponza “agricoltore” al Mike Sponza musicista, il nostro risponde: “Stai calmo, fai quello che devi fare, prima o poi qualcosa cresce!”

Tempismo, pazienza, preparazione e cura. Non c’è che dire, abbiamo trovato l’incarnazione perfetta dell’Agricoltore!

Intervista a Roberto Cosolini

Intervista a Roberto Cosolini

All’evento di presentazione di The Village, che si è tenuto il 26 novembre a Trieste, le figure del villaggio prendono vita attraverso il racconto in prima persona di personaggi provenienti da mondi molto diversi. Fra questi, anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, per un giorno sindaco del villaggio. Ovviamente, la carta che ha scelto di raccontare è quella del Capo del villaggio.

Da buon “capo del villaggio”, il sindaco Cosolini spiega che ogni ruolo è importante, in quanto richiede doti quali responsabilità, capacità e senso della missione affidata. Come dire: un villaggio non funziona se non facciamo tutti la nostra parte, prendendo seriamente i compiti che ci vengono affidati.
Cosolini ribadisce quanto sia importante che, come in ogni gioco che si rispetti, all’emozione vada affiancato l’equilibrio. “La missione del Capo del villaggio è una faticosa costruzione di equilibri” – spiega – in quanto, come figura, “deve avere contemporaneamente la capacità di ascoltare e conoscere i problemi e le esigenze di tutti e deve avere l’equilibrio di fare poi una scala delle priorità”.
A questa forma di equilibrio, sostenuta dalla sensibilità dell’ascolto di tutte le voci, è poi fondamentale aggiungere il coraggio, perché il Capo del villaggio deve avere la forza di saper spiegare le motivazioni che stanno alla base delle sue scelte in fatto di priorità. Il rischio, se non ci riesce, è quello di perdere la fiducia, che è la componente principale della relazione fra gli abitanti di qualunque villaggio e la figura che li guida.

Ascolto, attenzione, equilibrio, capacità di scegliere sulla base delle priorità e coraggio nel comunicare in modo trasparente i criteri di questa scelta: ecco le caratteristiche che fanno di un Capo del villaggio una guida utile per tutta la comunità.

Prima della Prima di The Village

Martina Marafatto, Leonardo Modonutto, Nicola Artico

La sera di venerdì, appena finito di preparare tutto per il grande evento, alziamo gli occhi e vediamo la scritta The Village che campeggia sulla Stazione marittima, e anche se non è la prima volta che sta lì sopra – già una settimana prima, per un incredibile e bellissimo errore, lo stendardo del villaggio ha sventolato per un giorno intero – non possiamo evitare di sentirci emozionati.

Allora ci siamo, siamo pronti, mesi di lavoro – telefonate, arrabbiature, esaltazioni, correzioni in corsa, cambi di programma, riunioni di coordinamento, visioni notturne, intuizioni improvvise, lunghe meditazioni, incontri ai confini della realtà – e siamo a questo punto. Finalmente. Domani The Village verrà presentato al pubblico. Le porte del villaggio si aprono per incontrare il mondo.

La mattina dopo a Trieste fa freddo, e cominciano ad arrivare tutti. Una nutrita squadra di Itaca per le attività di welcoming, Emanuele, che ha passato la notte in un camper ormai mitologico, con abbondanti quantitativi di libri. I primi ospiti speciali: il sindaco, Roberto, che ha decisamente il physique du rôle del capo del villaggio, imponente, solido e sornione come un orso grigio. La scrittrice, Federica, che si guarda attorno incuriosita sorridendo e parlando con la voce un po’ bassa, si prepara a raccontarci l’importanza di prendere il largo. L’attrice, Maria Sole, minuta, con i capelli biondi che si aprono in un piccolo colpo d’ala, per qualche minuto ci mostrerà il volto in ombra e quello in luce del Folle. Il chiitarrista, Mike, con l’eleganza asciutta di chi suona e vive il blues e, da buon Agricoltore, conosce la terra e i segreti della crescita.

Velleda e Jasmine, amorevoli, hanno già allestito il loro spazio, Manolo e Anna hanno parcheggiato lontano e arrivano infreddoliti, Giovanni si confronta con Laura e Alberto. Un po’ per volta arrivano tutti: Paola, Massimo, Enrichetta, Laura e i tanti amici di Itaca, pronti ad abitare il villaggio; i collettivi artistici al gran completo (Guitto, Kant machine e DMAV). C’è Francesco, che sta per donarci splendide parole, ci sono i partner di Area.

Marzia e Gabriella si preparano, Marco sorride. Volti appena intravisti, incontri inattesi, tamburi indiani, vibrazioni, immagini, videocamere, giornalisti, cravatte, cappotti, volti, corpi che emergono lisci dal buio, collane che si rompono, piante, quadri, installazioni. Rami che si spezzano, sedie in pelle, un buon numero di sciamani e di bambini.

Alessandro sta facendo il soundcheck, all’ultimo momento utile, mentre Nicola, uscito come uno dei suoi pesci magici dalla stanza acquario del lab art, è pronto ad accompagnarlo con alchimie sonore. I team Dof si preparano ad animare gli spazi di confronto con il pubblico. Sono piccoli particolari prima dell’avvio: un sorriso di Leo – ma quale Leo? ce ne sono almeno tre, sono tutti splendidi e si confondono nella memoria – Giordano con gli occhi azzurri sta controllando un video, il personale della Stazione è stupito da questa allegra invasione. Paola ha i capelli rossi, Francesca e Giovanna sono a modo loro emozionate. Ori si concentra, sarà lei una delle prime ad aprire le danze. Pronti? Pronti! Allora via. Si inizia con musica e poi con un silenzio che sembra non finire mai. Alessandro parla e le cose all’improvviso sono tutte vere. Benvenuti nel Villaggio.

Alla Stazione Marittima è già The Village!

Stazione Marittima

The Village arriva in anticipo alla Stazione Marittima!

Sabato 26, quando il villaggio aprirà le sue porte ai visitatori, la location della Stazione Marittima – a lungo punto di approdo di genti diverse e merci provenienti da ogni parte del mondo – tornerà il luogo dove ci si incontra e ci si conosce. Lo spazio di attraversamento che apre a nuove strade, dove si respira un’aria di futuro…

In anteprima, ecco quindi le immagini delle prove di allestimento. Speriamo che anche sabato prossimo ci sia questo sole magnifico!

Venite anche voi a giocare?

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Il 26 novembre prossimo The Village farà la sua prima uscita “pubblica”. Volete sapere cosa vi attende se decidete di venire? In parte, qualcosa di simile a ciò che è capitato il 30 settembre scorso a Pordenone durante il laboratorio a cui si riferiscono le immagini della gallery…

Riconoscete qualcuno dei protagonisti?