The Village per l’efficacia delle équipe e la qualità dei servizi alla persona

The Village per l’efficacia delle équipe e la qualità dei servizi alla persona

Il 9 giugno scorso, il villaggio ha fatto tappa in Lombardia, a Varese. A voler essere più precisi, siamo stati nella sede della LIUC – Università Carlo Cattaneo, dove si sono dati appuntamento decine di operatori dei servizi socio-assistenziali per approfondire il tema delle competenze sociali. “The Village per l’efficacia delle équipe e la qualità dei servizi alla persona”, organizzato da Dof Consulting e Cooperativa sociale Itaca, ha visto anche un intervento anche del collettivo DMAV_Dalla maschera al volto, che ha messo in scena Village_Echoes.

Non ci sono ormai dubbi su quale sia l’impatto prodotto dagli elementi relazionali all’interno dei percorsi di cura in ambito sociale e sanitario e, per questo, abbiamo deciso di presentare The Village ai direttori delle Case per anziani e alle Aziende speciali per i servizi alla persona lombardi.

Ouverture: gli abitanti del villaggio

L’intervento si è articolato in due momenti, entrambi caratterizzati da una formazione molto esperienziale e legata ai contesti operativi. Nella prima sessione, abbiamo usato The Village per lavorare su un aumento di consapevolezza degli operatori rispetto all’urgenza di integrare nel proprio ruolo elementi di facilitazione relazionale, presentando le carte in una modalità più calda e teatrale, lavorando sulle competenze sociali e sul loro potenziamento come leva di sblocco di un team. In questo, è stato fondamentale la presenza del collettivo DMAV, che ha  evocato gli abitanti di The Village con una performance centrata sul contatto fisico, la narrazione e l’interazione con il pubblico.

Dmav per the Village_performance in LIUC

Marzia Nobile e Alessandro Rinaldi in momento della performance DMAV. Sullo sfondo, la carta dell’Eroe-Traditore.

 

Sul sito DMAV, sono disponibili altre immagini dell’intervento.

I workshop: usare The Village per lavorare sulla comunità

La seconda fase ha visto tre gruppi lavorare attorno ad altrettanti nuclei tematici: competenze, gruppi, comunità. Perché comunità? Chi frequenta il villaggio (anche se ci ha fatto una puntatina veloce), sa che per noi ogni gruppo di persone che si trova a convivere anche in modo transitorio è una piccola comunità: famiglia, scuola, lavoro, associazioni, comunità locale, gruppo di amici, team di progetto, équipe. Di qualunque contesto si tratti, se ne facciamo parte abbiamo bisogno di capire cosa possiamo dare al gruppo in termini di competenze, quali vanno sviluppate (al livello della persona, ma anche dell’insieme), quali azioni concrete mettere in campo per superare la distanza che esiste fra la comunità che vogliamo essere e quella che siamo in effetti.

Ci ha fatto molto piacere il racconto digitale che della giornata ha fatto Graziano Maino, consulente e formatore. Vi consigliamo di leggere il suo post, di cui riportiamo un breve passaggio, in cui Graziano spiega in modo perfetto proprio questo concetto del gruppo come comunità e cosa può significare usare The Village per riflettere sulle competenze sociali:

Le carte possono essere usate in molti modi.
  • A partire da un ruolo, da un gruppo, da una comunità quali caratteristiche richiedono di essere sviluppate?
  • Quali elementi comporre per una job description che risponda alle esigenze operative di un servizio?
  • A quali esperienze rimandano nell’autobiografia professionale individuale?
  • Che potenzialità e che difficoltà nell’organizzazione nella quale lavoriamo?
  • Di quali punti di forza ha esigenza la comunità per avviare un cambiamento?
Per promuovere circoli di ascolto organizzativi e comunità di pratiche, per promuovere e praticare ascolto attivo, che favorisca attenzione e possibilità di domandare, per costruire un lessico comune, per Comunità di persone che vogliono stare insieme in un progetto.
Un ringraziamento a Graziano e a tutti coloro che hanno fatto con noi un altro pezzettino di strada :)

 

Volete provare a sognare con noi il futuro della vostra comunità? Non siate timidi, il villaggio ha sempre le porte aperte (e si sposta)!
Come prima cosa, potete scriverci, così cominciamo a conoscerci. Ecco la nostra mail: info@insidethevillage.org

 

Folli, Guerrieri e Custodi del fuoco: gli abitanti del villaggio danno il titolo a un libro sull’innovazione sociale!

2012_12_12_FolliAndCo

Il 18 dicembre alle 18.00 verrà presentato a Trieste (presso la sala Tommaseo dell’NHotel di via Cavour 7) una raccolta di interviste che prende il titolo da alcun figure del nostro villaggio! Folli, Guerrieri e Custodi del fuoco è un viaggio fatto di parole e immagini, raccolte da un triestino che da sempre voleva scrivere un libro sulla sua città. Francesco Russo ha 43 anni e 4 figli ed è uno di quelli che continua a credere con ostinazione che il mondo si possa cambiare, magari un passetto alla volta e partendo dalle persone “normali”.

Le storie che ha riunito in questo volume sono la fotografia di una Trieste che non ti aspetti: seminascosta ma dinamica e ricca di passioni, con lo sguardo rivolto al futuro. Storie di donne e uomini “normalmente speciali” che si raccontano all’autore con la sincerità che di solito si riserva agli amici, senza omettere difficoltà, dubbi e cadute, ma sempre testimoniando l’incrollabile fiducia nell’impresa che avevano sognato e nelle risorse che sono stati poi capaci di attivare attorno a sé. Esempi positivi (ma non per questo facili), intrisi di quell’entusiasmo e determinazione che rendono possibili anche le sfide all’apparenza più grandi di noi e che comunicano il senso di un futuro che può essere “speciale” anche per un territorio come quello triestino, che pare oggi un po’ “bloccato”.

Chi sono i folli, i guerrieri e i custodi del fuoco che danno il titolo a questa raccolta di storie? Abitanti di un villaggio ideale, sono i portatori di spirito creativo e innovazione, i coraggiosi che credono nella forza del “fare”, quelli che “guardano sempre avanti”, ma senza dimenticare i valori, l’anima e la passione della comunità. Portatori sani di avventure collettive. Soprattutto, come spiega il curatore nell’introduzione, ciò che accomuna le 6 storie è l’idea forte di una “scommessa “plurale”, un gioco di squadra che ha caratterizzato da subito ciascuno dei protagonisti e che li ha portati a realizzare avventure collettive, esperienze capaci di cambiare e dare senso alla propria vita e anche a quella di tanti intorno a loro”.

C’è Barbara Franchin, rabdomante di giovani talenti nel mondo della moda internazionale; Mike, artista di notte e imprenditore di giorno (ma sempre nel segno della musica); Elena Gianello, che insegna ai giovani come rompere, attraverso lo sport, il muro della “normalità”; Benjamin Zidarich, in grado di far decantare nella splendida cantina scavata nella roccia la fatica e la cultura del suo Carso. E ancora Diego, la cui start up diventata grande impresa è un pezzo di Silicon Valley e di sogno americano innestato a Padriciano, o Alessandro, capace di spiegare anche alle grandi imprese che un social artist sciamano (tanto per citare un altro dei nostri abitanti) in grado di facilitare relazioni autentiche fa bene alle vendite almeno quanto un guru della pianificazione o del marketing.
Sulla pagina Facebook del libro, li stiamo a poco a poco scoprendo insieme alle centinaia di persone che già stanno seguendo il percorso del libro verso gli scaffali delle librerie. Vi consigliamo di farci un giro per saperne di più… :)

Folli, Guerrieri e Custodi del fuoco è dunque un libro di incontri con pionieri di innovazione che si muovono nei campi più disparati, senza paura di ribellarsi alle consuetudini, pensando ogni tanto fuori dagli schemi, prendendosi cura del benessere collettivo, del bene comune, dello sviluppo armonico di una “città dell’uomo a misura d’uomo“. E quindi, finalmente intelligente.

Per noi del villaggio, che proprio sull’intelligenza delle comunità lavoriamo quotidianamente cercando di dare il nostro contributo, siamo molto fieri di far parte di questo progetto e onorati che un pezzetto di noi abbia dato il titolo a questa ricerca di “futuri possibili”!

Il curatore

Francesco Russo insegna Storia della scuola e Politiche della formazione all’Università di Udine e si è occupato – nella sua ricerca – dell’incontro possibile fra i mondi della formazione, della ricerca e dell’innovazione, ma anche del dialogo tra le realtà locali, il mondo della ricerca e quello dell’impresa. Dal 2011 è la forza propulsiva dietro “Appunt[A]menti – Dialoghi per costruire la città”, un progetto di cittadinanza partecipativa che nasce dal desiderio di utilizzare metodologie innovative di ascolto, di coinvolgimento delle persone e di valorizzazione delle idee per lavorare sullo sviluppo sociale e politico della città di Trieste.

Info utili

Pagina FACEBOOK del libro: https://www.facebook.com/FolliGuerrieriCustodidelfuoco
Hashtag ufficiali per ritrovare il libro su TWITTER e INSTAGRAM: #FolliAndCo e #raccontamiTrieste

Il libro verrà presentato ufficialmente martedì 18 dicembre alle 18.00 a Trieste, presso la sala Tommaseo dell’NH Hotel di Corso Cavour 7.